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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

F@mu insegna a nutrirsi di cultura. Elisa Rosa: "Portate i bambini ai musei"

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L’Italia, il “bel paese” apprezzato in tutto il mondo per le sue bellezze culturali, ha un immenso patrimonio artistico che, però, sta perdendo l’attenzione delle famiglie. Un allarme che arriva anche dal portale Familydea che sottolinea come genitori non insegnano più ai figli a percepire i musei come luoghi preziosi da visitare ma edifici noiosi nei quali sono accumulate statue, dipinti o oggetti di ogni genere. Al contrario i musei, snobbati dagli italiani e apprezzati dagli stranieri, sono dei luoghi affascinanti nei quali far volare la fantasia, risvegliare la curiosità e scoprire tutto ciò che di “bello” è stato creato dall’uomo nel passato e nel presente. Un messaggio che si cerca di trasmettere innanzi tutto ai genitori attraverso progetti che, come quello del   “F@mu” , avvicinano le famiglie ai musei di tutta l’Italia. “A volte si pensa che la cultura sia elitaria e possa essere compresa solo da un pubblico colto. Non c’è nulla di più sbagliato, tutti possono nutrirsi d

Lavoro e disabilità: le novità previste nel Job Act

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Il   decreto legislativo n. 151 del 2015 , meglio conosciuto come   Job Act , al fine di incrementare l’occupazione delle categorie protette ha modificato alcune norme in materia di lavoro per bilanciare le esigenze dei lavoratori con le richieste delle aziende. Tra le numerose riforme introdotte, illustrate nel portale Familydea ,  sono state incluse quelle che interessano i lavoratori disabili, soggetti con particolari esigenze che possono e devono essere integrati nella società. Per rendere efficace la legge n. 68/99, garantendo un collocamento mirato, sono stati fissati paletti ed estese agevolazioni. Un’importante presa di posizione che snellisce gli obblighi burocratici alle aziende e offre maggiori opportunità agli aventi diritto. La normativa prevede che aziende, partiti, sindacati e associazioni senza scopo di lucro, con almeno 15 dipendenti, abbiano nell’organico almeno un lavoratore che appartiene alle categorie protette. Un obbligo da rispettare a prescindere che s

Caccia al tesoro: suggerimenti utili per far divertire i bambini

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Cambiano i tempi ma, nonostante l’avvento dei videogame e della tecnologia, alcuni giochi non passano mai di moda e rimangono sempre amati dai bambini. Tra gli “evergreen” fa parte, a pieno titolo, la “caccia al tesoro”, una sfida che può tenere impegnati anche molti bambini per diverse ore. Per far divertire i bambini, l’organizzazione, affidata agli adulti o ai ragazzi più grandi, va pianificata con attenzione. Il gioco, spiegato con alcuni utili suggerimenti sul portale Familydea, deve essere appassionante e coinvolgente: indizi esageratamente facili o, al contrario, troppo complessi potrebbero far stancare i partecipanti che finirebbero per abbandonare il gioco senza portarlo a termine. Bisogna prendere in considerazione diverse variabili ma è la fantasia di chi organizza a rendere la caccia avvincente. Ecco una lista di suggerimenti utili per la realizzazione di una   caccia al tesoro avvincente 1. Le regole del gioco – Nulla di più semplice da spiegare ai bambini. All’inizi

Televisione e bambini: apparecchio da bandire o utile strumento per l’apprendimento?

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La televisione: apparecchio da bandire dagli appartamenti o utile strumento per l’apprendimento? Dal portale Familydea i pedagogisti invitano i genitori a non assumere delle soluzioni estreme quando si parla di televisione; la differenza tra “uso” corretto e “abuso”, infatti, non è soltanto nell’aggiunta di due lettere. I programmi per l’infanzia, ormai, sono pensati per i bambini molto piccoli e realizzati per insegnare il mondo che li circonda. Dai colori alla matematica, dall’alfabeto alle lingue straniere ma qual è il limite da non superare? Quando la televisione si trasforma in una babysitter virtuale e si sostituisce al genitore? Fiorenzo Laghi, psicologo e docente all’Università Sapienza di Roma , sconsiglia fortemente l’esposizione al mezzo televisivo al di sotto dei 12 mesi e invita, negli anni successivi, a far accostare i bambini allo schermo in modo graduale: dai 12 ai 24 mesi non oltre i 20 minuti al giorno e poi, lentamente, aumentare senza superare le due ore al g

“Niente fretta durante il corteggiamento”: i suggerimenti delle donne

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Donne in spiaggia: quante volte desiderano semplicemente prendere la “tintarella” e, invece, si ritrovano a dover subire approcci poco graditi? Talvolta, anche se disturbate dal momento di relax, potrebbe far piacere conoscere una persona interessante ma qualche tentativo maldestro potrebbe far morire tutto sul nascere. Sul portale Pianeta Donna sono stati offerti alcuni suggerimenti utili e “armi da battaglia. Come conquistare una donna in spiaggia? Discorsi troppo seri non vanno d'accordo con la vacanza: in spiaggia si dimenticano i problemi quotidiani e si stacca per un po' dalla routine. Strategie classiche oppure originali: in amore e in guerra tutto è permesso. Il trucco è stare attenti e osservare la "preda" da conquistare. Si inizia dalla semplice offerta di una sigaretta al pallone "inavvertitamente" lanciato vicino a lei e, per i più coraggiosi, funziona sempre il semplice "ciao". Da non dimenticare che donna è sensibile

Formazione professionale. Prima regola: pianificare

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Trovare un lavoro che possa gratificare la persona e garantire nel contempo uno stile di vita economicamente stabile è quanto di meglio si possa desiderare. Per raggiungere questo obiettivo, però, non ci si può affidare soltanto alla fortuna o al caso ma, come è stato sottolineato sul portale Familydea , già da adolescenti, bisogna pianificare con cura tutte le scelte e le strategie che devono essere seguite per un’adeguata formazione professionale. È fondamentale innanzi tutto capire “cosa” si desidera fare nella vita, “quanti” sacrifici si è disposti a compiere e, soprattutto, accettare che sarà necessaria una formazione professionale continua. Una volta raggiunta la licenza media, spesso gli adolescenti non sanno ancora quale percorso desiderano intraprendere e finiscono per scegliere un indirizzo che, negli anni, non li soddisfa. Ma non tutto è perduto, perché al termine degli studi si è ancora in tempo per cambiare strada e strategia. Un percorso accademico consente di con