Lo sfogo di una mamma commessa: “Domenica al lavoro, famiglia trascurata. Zero incassi, meglio i negozi chiusi”
Centro storico come “cuore pulsate dei nisseni” e “salotto buono della città”. Tante sono state le similitudini scelte per definire il tratto di strada che, da corso Vittorio Emanuele passando per piazza Garibaldi e fino alla chiesa di Sant’Agata, connotano le due vie cittadine che sono state chiuse al traffico. Dopo le resistenze iniziali, adesso, i commercianti del centro storico, complici le belle giornate e la concorrenza dei centri commerciali che sono aperti circa 360 giorni l’anno, hanno deciso di aprire i propri negozi anche la domenica pomeriggio. Una decisione che, però, va a discapito di chi, nelle attività, non è il titolare ma un semplice commesso che, con il proprio stipendio contribuisce a pagare il mutuo, le bollette per la casa e mantenere quella famiglia che, però, non riesce a godersi perché sempre a lavoro. Accogliamo e pubblichiamo lo sfogo di una giovane donna, moglie e madre di due bambini che vive l’apertura domenicale dei negozi come un inutile eccesso.