Lavoro e disabilità: le novità previste nel Job Act

Il decreto legislativo n. 151 del 2015, meglio conosciuto come Job Act, al fine di incrementare l’occupazione delle categorie protette ha modificato alcune norme in materia di lavoro per bilanciare le esigenze dei lavoratori con le richieste delle aziende.
Tra le numerose riforme introdotte, illustrate nel portale Familydea,  sono state incluse quelle che interessano i lavoratori disabili, soggetti con particolari esigenze che possono e devono essere integrati nella società.
Per rendere efficace la legge n. 68/99, garantendo un collocamento mirato, sono stati fissati paletti ed estese agevolazioni. Un’importante presa di posizione che snellisce gli obblighi burocratici alle aziende e offre maggiori opportunità agli aventi diritto.
La normativa prevede che aziende, partiti, sindacati e associazioni senza scopo di lucro, con almeno 15 dipendenti, abbiano nell’organico almeno un lavoratore che appartiene alle categorie protette. Un obbligo da rispettare a prescindere che siano in programma nuove assunzioni. Saranno considerati validi, al fine del conteggio, quei lavoratori disabili assunti in precedenza anche se non tramite il collocamento obbligatorio.
I datori di lavoro potranno avere maggiore libertà di scelta sulla figura da assumere: decade, infatti, l’obbligo di chiamata numerica anche per aziende con più di 35 dipendenti e sarà possibile selezionare il candidato con chiamata nominativa purché l’aspirante sia inserito nelle apposite liste.
Il datore di lavoro, inoltre, potrà chiedere all’Inail l’esonero dall’assunzione nel caso in cui svolga un’attività rischiosa per il dipendente.
Rimangono confermate le sanzioni per le aziende inadempienti (multa di 62,77 euro per ogni giorno non in regola) ma si prevedono agevolazioni dirette e immediate per chi rispetta la legge. L’Inps, infatti, velocizzerà le procedure ed erogherà al datore di lavoro l’incentivo economico con il conguaglio delle denunce contributive mensili. Tale agevolazione, in caso di lavoratori disabili fisici o psichici, è prorogata fino a 5 anni dall’assunzione.


Fonte: Familydea

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