Minori “in affido”: un bagaglio di emozioni per il bambino e la famiglia ospitante

 In Italia esiste la possibilità di chiedere alle istituzioni competenti l’affidamento di un minore e accogliere, temporaneamente, un bambino o una bambina nel proprio nucleo familiare.
Destinatari del progetto sono minori che vivono situazioni di disagio familiare e che hanno bisogno di un luogo accogliente nel quale vivere in vista di un ricongiungimento con i propri familiari o in un’altra situazione permanente. Ogni bambino, infatti, ha diritto a vivere in un contesto familiare ospitale, stimolante per le proprie capacità intellettive e capace di sopperire a tutte le sue esigenze.
Gli “affidatari” possono essere coppie o famiglie che, con un generoso atto di solidarietà sociale, accolgono un minore porgendo un beneficio non solo al bambino e alla sua famiglia di origine ma anche all’intera società.
I bambini di oggi sono i cittadini di domani e prendersi cura dei “piccoli uomini” e “piccole donne”, sostenendo il loro processo di maturazione fisica e mentale, trasmettendo dei valori e svolgendo l’insostituibile ruolo educativo, significa contribuire a realizzare una società migliore.
Chi ha già partecipato a questi progetti invita a non dimenticare mai gli obiettivi preposti e, soprattutto, l’aspetto “temporaneo” dell’affidamento. Prima o poi il bambino deve trasferirsi ma lascia in custodia di ciascun componente un prezioso bagaglio di emozioni.

È comune che, nei primi periodi, la famiglia ospitante viva un momento di disordine ma nei corsi formativi preliminari gli esperti spiegano che non è nulla di diverso rispetto alla nascita di un nuovo figlio. Ogni “arrivo”, in un nucleo familiare già costituito, impone un cambiamento delle proprie abitudini; questo, però, non deve essere percepito come “disagio” bensì un adattamento alla nuova situazione. Lentamente tutti i soggetti coinvolti costruiscono un rapporto di fiducia e affetto che può anche durare tutta la vita; il distacco, dunque, non è un abbandono ma l’inizio di un nuovo percorso di vita del minore. Ricordiamo infatti che l’affido non è un’adozione, per la quale invece devono essere seguiti diversi step come spiegato in questo articolo.

Fonte: Familydea

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