Minori “in affido”: un bagaglio di emozioni per il bambino e la famiglia ospitante
Destinatari del progetto sono minori che vivono situazioni di disagio familiare
e che hanno bisogno di un luogo accogliente nel quale vivere in vista di un
ricongiungimento con i propri familiari o in un’altra situazione permanente.
Ogni bambino, infatti, ha diritto a vivere in un contesto familiare ospitale,
stimolante per le proprie capacità intellettive e capace di sopperire a tutte
le sue esigenze.
Gli “affidatari”
possono essere coppie o famiglie che, con un generoso atto di solidarietà
sociale, accolgono un minore porgendo un beneficio non solo al bambino e alla
sua famiglia di origine ma anche all’intera società.
I bambini di oggi sono i cittadini di domani e prendersi cura dei “piccoli uomini” e “piccole donne”, sostenendo il loro processo di maturazione fisica e mentale, trasmettendo dei valori e svolgendo l’insostituibile ruolo educativo, significa contribuire a realizzare una società migliore.
I bambini di oggi sono i cittadini di domani e prendersi cura dei “piccoli uomini” e “piccole donne”, sostenendo il loro processo di maturazione fisica e mentale, trasmettendo dei valori e svolgendo l’insostituibile ruolo educativo, significa contribuire a realizzare una società migliore.
Chi ha già
partecipato a questi progetti invita a non dimenticare mai gli obiettivi
preposti e, soprattutto, l’aspetto “temporaneo” dell’affidamento. Prima o poi
il bambino deve trasferirsi ma lascia in custodia di ciascun componente un
prezioso bagaglio di emozioni.
È comune che, nei
primi periodi, la famiglia ospitante viva un momento di disordine ma nei corsi
formativi preliminari gli esperti spiegano che non è nulla di diverso rispetto
alla nascita di un nuovo figlio. Ogni “arrivo”, in un nucleo familiare già
costituito, impone un cambiamento delle proprie abitudini; questo, però, non
deve essere percepito come “disagio” bensì un adattamento alla nuova
situazione. Lentamente tutti i soggetti coinvolti costruiscono un rapporto di
fiducia e affetto che può anche durare tutta la vita; il distacco, dunque, non
è un abbandono ma l’inizio di un nuovo percorso di vita del minore. Ricordiamo
infatti che l’affido non è un’adozione, per la quale invece devono essere
seguiti diversi step come spiegato in questo articolo.
Fonte: Familydea
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