A “Casa Nostra”. Apre a Caltanissetta un centro di accoglienza per i piccoli migranti
Apre a
Caltanissetta una centro di accoglienza per minori non accompagnati. Si tratta
di una struttura di “secondo livello”, che si prende cura dell’inserimento,
istruzione e integrazione di quei minori giunti, dalle acque del Mediterraneo,
senza genitori o parenti che si prendano cura di loro.
A gestire la casa di accoglienza, sovvenzionata dai fondi erogati dalla Prefettura, è la cooperativa sociale Etnos.
I minori, arrivati dal mare, dopo le generalità di rito, passano in un centro di “primissima accoglienza” come quello presente a Montedoro e gestito dalla stessa cooperativa nissena. In seguito, divisi per sesso, i bambini e gli adolescenti vengono trasferiti e affidati a delle strutture che, in modo permanente e fino a nuova decisione dell’autorità giudiziaria, si prendono cura di loro.
La struttura, ad oggi, l’unica della provincia nissena iscritta all’Albo Regionale, specificamente per minori stranieri non accompagnati, sarà gestita da personale qualificato e specificatamente formato per supportare i bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita. Si tratta di assistenti sociali, educatori, mediatori linguistici, orientatori per il percorso scolastico e lavorativo, ausiliari per la pulizia e gestione dell’alloggio e delle esigenze dei piccoli ospiti.
A gestire la casa di accoglienza, sovvenzionata dai fondi erogati dalla Prefettura, è la cooperativa sociale Etnos.
I minori, arrivati dal mare, dopo le generalità di rito, passano in un centro di “primissima accoglienza” come quello presente a Montedoro e gestito dalla stessa cooperativa nissena. In seguito, divisi per sesso, i bambini e gli adolescenti vengono trasferiti e affidati a delle strutture che, in modo permanente e fino a nuova decisione dell’autorità giudiziaria, si prendono cura di loro.
La struttura, ad oggi, l’unica della provincia nissena iscritta all’Albo Regionale, specificamente per minori stranieri non accompagnati, sarà gestita da personale qualificato e specificatamente formato per supportare i bambini e adolescenti nel loro percorso di crescita. Si tratta di assistenti sociali, educatori, mediatori linguistici, orientatori per il percorso scolastico e lavorativo, ausiliari per la pulizia e gestione dell’alloggio e delle esigenze dei piccoli ospiti.
“E’ indispensabile
offrire ai minori, spesso divisi anche dai fratelli, una figura che possa
porgersi come un anello di congiunzione tra la cultura di provenienza e quella
locale” ha spiegato la cooperativa Etnos che ha sottolineato come i minori
devono imparare ad essere autonomi, autosufficienti e a vivere integrati nel
nuovo mondo che li circonda. “Proprio per dare un significato concreto a queste
premesse educative – spiega Fabio Ruvolo, presidente della cooperativa Etnos
-abbiamo scelto di chiamare la residenza “Casa Nostra” e offrire a questi
bambini un senso di appartenenza e un luogo che possano sentire come
accogliente e affettuoso già nella sua definizione. Lasciata la loro casa di
origine, il loro paese e il loro genitori i minori, per la maggior parte con lo
status di richiedenti asilo, hanno bisogno di una “casa” che possano avvertire
come propria e nella quale trovare affetto”.
I bambini, tutti
maschi, sono inseriti in un progetto, che, come hanno spiegato i referenti
della cooperativa “prevede l’inserimento dei minori stranieri in una struttura
comunitaria, mira a integrare i giovani stranieri nel tessuto sociale nisseno
mediante l’inserimento lavorativo e/o scolastico per consentire loro di
ridisegnare la propria vita lontano dagli orrori e della violenza delle proprie
terre natie. Lo sport, l’istruzione e le attività sociali saranno le chiavi
educative medianti le quali i minori inizieranno il loro percorso di
integrazione, imparando a vivere in un contesto sociale e culturale diverso da
quello di provenienza nel rispetto e nella reciproca conoscenza. “A “Casa
Nostra”, così come a “Un mondo a Colori” – hanno concluso i promotori del
progetto – le storie sentite in televisione o sui media nazionali, spesso
strumentalizzate e distorte dalla cattiva informazione, assumono un volto e un
nome e inducono a riflettere sulla realtà che un giovane uomo è sempre tale in
tutto il Mondo e ha il medesimo diritto di realizzare le proprie potenzialità e
i propri sogni. Questi ragazzi hanno abbandonato la propria Terra natia, le
proprie famiglie e hanno scelto la Libertà e la Pace, portando un fardello
emotivo e di vita vissuta molto pesante. La nostra città, da anni approdo di
numerosi migranti, saprà fare da nuova Casa a questi ragazzi che meritano una
seconda opportunità”.
Fonte: Seguonews
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