La (buona) sorte dei neonati abbandonati: "Una culla per la vita in ogni città"

Separarsi dal proprio figlio a poche ore dal parto e abbandonarlo, una scelta non facile che impone, immediatamente, un’altra decisione: dove lasciare il piccolo.
“I genitori, soprattutto le madri, non devono essere lasciati soli in questo delicato momento della loro vita - ha spiegato Giuseppa Naro, presidentessa nissena del centro di aiuto per la Vita – ed è per questo che la nostra organizzazione, presente in tutto il territorio nazionale, supporta le madri in ogni fase della loro gravidanza e post parto, compresa la cura del neonato nel caso in cui il genitore non possa o non voglia prendersene cura”.
La legge italiana, infatti, consente alle donne di non riconoscere il figlio ma spesso, per ignoranza o per timore, il genitore non sa di poter affidare il proprio neonato in mani sicure e riuscire a mantenere il totale anonimato. L’unica alternativa che viene percepita, purtroppo troppo spesso, è quella di abbandonare il bambino per strada o, come è avvenuto ieri a Cormano in provincia di Milano, in un prato accessibile a molti passanti e sperare che qualcuno possa vedere il piccolo in tempo.
Esiste, però, in una cinquantina di città italiane, un’altra possibilità: la “Culla per la vita”. Si tratta, come si legge sul sito internet dedicato, di una struttura concepita appositamente per permettere di lasciare, totalmente protetti, i neonati da parte delle mamme in difficoltà nel pieno rispetto della sicurezza del bambino e della privacy di chi lo deposita. È in luogo facilmente raggiungibile, garantisce l’anonimato della mamma che vuole lasciare il bambino ed è dotata di una serie di dispositivi (riscaldamento, chiusura in sicurezza della botola, presidio di controllo h 24 e rete con il servizio di soccorso medico) che permettono un facile utilizzo e un pronto intervento per la salvaguardia del bambino. La culla per la vita è un’estrema possibilità di accoglienza e di vita che deve servire ad evitare un estremo gesto di rifiuto.
Proprio qualche giorno fa, a Giarre, in una delle quattro strutture siciliane, è stato lasciato un bambino che aveva ancora il cordone ombelicale attaccato alla pancia. “Grazie al sensore il bambino, amorevolmente accolto nella Culla per la vita, è stato immediatamente soccorso e salvato così come, certamente, avrebbero voluto i suoi genitori che hanno optato per questa scelta invece che gettarlo nel cassonetto - ha commentato il presidente del Movimento per la vita Gian Luigi Gigli -. Se le Asl valorizzassero le Culle, potrebbero contribuire a evitare aborti e infanticidi”.
Una proposta che il comitato locale del Centro di aiuto per la vita accoglie favorevolmente e “sollecita le autorità sanitarie, il Comune, le organizzazioni volontaristiche a promuovere la conoscenza della rete di Culle per la vita e, contestualmente, realizzarne una anche a Caltanissetta”. La presidentessa del centro nisseno, infatti, sottolinea come i costi per la creazione di questa struttura siano irrisori ma i vantaggi che se ne potrebbero trarre sarebbero notevoli poiché la “Culla per la vita” consente di evitare aborti, infanticidi e avvalersi delle leggi che consentono, dopo il parto, il disconoscimento in totale anonimato.
Una proposta che si auspica possa essere non solo accolta ma anche realizzata in tempi brevi.

Le Culle per la vita in Sicilia sono a: 
Giarre (Promotore Centro di Aiuto alla Vita). Indirizzo in Via Umbria, ingresso laterale della chiesa Gesù Lavoratore
Palermo 1 (Promotore Movimento per la Vita) Indirizzo Istituto Figlie della Carità di S. Vincenzo Via Noce, accanto al n. 28
Palermo 2 (Promotore Inner Wheel) Indirizzo Ospedale civico
Paternò (Promotore Associazione Famiglie di Terra Santa) Indirizzo Via Vittorio Emanuele, 357
Il Centro Aiuto alla Vita a Caltanissetta è in Via Gorizia, 55 tel. 338. 8522976



Fonte: Seguonews

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