Parità di genere. Veneziano: "Carceri siciliane pensate per gli uomini e inadatte per le donne”



Combattere la discriminazione sessuale e promuovere la parità di genere chiedendo delle misure che siano idonee alle esigenze del destinatario. Un principio  che si sente spesso nel campo dell’abbigliamento, del mondo del lavoro, della cura della famiglia ma che, purtroppo, ancora manca in un settore che non sempre riesce a far sentire la propria voce: gli istituti penitenziari.
A sintetizzare la situazione e accendere i riflettori è il provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria Maurizio Veneziano che dichiara: “Queste donne vengono inserite in carceri maschili dove, successivamente, sono state attivate delle sezioni femminili. Le strutture quindi non sono pensate per loro avendo un sistema di sorveglianza e uno stile di detenzione più adatta all'uomo".
Si tratta, considerando i numeri di tutta l’isola, di 409 donne detenute (151 delle quali di nazionalità straniera ) di cui 297 sono minori (97 per reati contro il patrimonio, 136 per reati contro la famiglia e la persona e 17 per reati contro le istituzioni) e 112 adulte (7 per associazioni mafiosa).
“Noi siamo disposti a lavorare per dare un carcere dignitoso, ma – ha concluso Veneziano - dobbiamo segnalare la mancanza di partecipazione e di interesse da parte degli enti locali”. 

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