“S.Elia non a misura di bambino”: costituito un comitato cittadino per i diritti dei piccoli pazienti

Prendersi cura dei bambini è non soltanto un’attenzione verso le fasce più deboli della popolazione ma anche un modo di supportare le nuove generazioni verso un processo di crescita ed evoluzione culturale e sociale. Un “dovere” che deve trasformarsi in un proficua collaborazione con le istituzioni pubbliche verso l’adeguamento dei servizi e l’innalzamento degli standard di qualità. Un principio importante soprattutto quando si parla di bambini che hanno bisogno di controlli e terapie da ricevere all’interno di una struttura ospedaliera. Il piccolo paziente, infatti, non ha bisogno soltanto di cure mediche ma di un supporto psicologico che lo aiuti a vivere il momento di degenza nel modo più sereno possibile. Nasce a Caltanissetta, con questo intento, il “Comitato familiari per un reparto di pediatria a misura di bambino” che, partendo da un gruppo Facebook, intende diventare un comitato organizzato e capace di dialogare con le istituzioni pubbliche per collaborare al fine di un servizio sempre più efficiente. La scorsa settimana, i componenti della VI Commissione del Comune di Caltanissetta si sono recati al reparto di pediatria diretto dal dottor Giuseppe Cavaleri, al fine di accertare le condizioni del reparto. “E’ stata riscontrata una situazione certamente non delle migliori” hanno commentato i consiglieri comunali che hanno apprezzato la hanno verificato la grande disponibilità e attenzione per il paziente da parte dei medici e personale in servizio al reparto ma, al contempo, – nota dolente – hanno dovuto constatare, da parte dell’Asp, l’assenza di fondi necessari per apportare le dovute migliorie alla struttura dedicata all’infanzia. “La nostra proposta è quella di migliorare il reparto di pediatria del S. Elia rendendolo concretamente a misura di bambino” ha spiegato Fabio Ruvolo, promotore del Comitato cittadini e di un primo incontro pilota che si è svolto la scorsa settimana. Il comitato non sarà aperto soltanto ai genitori di bambini in età pediatrica ma a tutti coloro i quali vorranno aderire e contribuire con le proprie disponibilità capacità e competenze professionali per mettere il benessere del bambino in primo piano. Molte le idee in cantiere e le proposte che verranno avanzate. Tra queste l’adeguamento delle stanze che attualmente hanno quattro letti: “decisamente troppi considerato che i pazienti sono sempre accompagnati da un genitore o un assistente di fiducia”. Tutto ciò porta, quotidianamente, ad avere almeno 8 persone che, 24 ore al giorno, vivono in quella stanza e, addirittura – denunciano – “in reparto non è presente uno spazio isolato per un’eventuale emergenza virale”. Una mancanza che, considerata la stretta vicinanza con neonati, è da ritenersi ancora più grave. Ma non è tutto. Pazienti e assistenti, continua Fabio Ruvolo, vivono ore di grande stress sia per il problema che ha portato il piccolo paziente in ospedale sia per le condizioni che trovano in reparto. “Non ci sono bagni adatti agli adulti e nemmeno una doccia in caso di bisogno”. E per il pasto? Nemmeno quello è incluso nel servizio pubblico e, per richiederlo – e acquistarlo – nessun canale semplificato o automatizzato: bisogna uscire dal reparto e andare a fare la fila al Cup. “Vogliamo portare avanti l’idea di far approvare una convenzione dei diritti degli adolescenti negli ospedali – spiegano i promotori – che funga da garanzia di qualità per tutti coloro i quali, purtroppo, dovranno fruire del servizio pubblico”. Sarà necessario rivedere l’organizzazione logistica e strumentale di tutto il reparto poiché è necessario un incremento del personale, soprattutto quello medico, paramedico e quello che si occupa delle pulizie. Durante la prima e informale riunione del Comitato sono stati individuati due percorsi paralleli che possano fungere da “pungolo” non soltanto per le istituzioni pubbliche ma anche per risvegliare i cittadini e coinvolgerli in un progetto che potrebbe interessare – anche in via indiretta – tutti coloro i quali hanno a cuore la salute dei bambini. -L’organizzazione di un forum per presentare la convenzione europea sui diritti del bambino in ospedale e proporre l’idea concreta di un reparto a misura di bambino in modo da poter dialogare, in un unico tavolo, con l’amministrazione comunale, la dirigenza asp e il direttore del reparto al S. Elia. -Una raccolta di firme online e cartaceo come petizione per spingere e sollecitare un intervento immediato per il reparto di pediatria e “smetterla di fare solo chiacchiere”. Per portare avanti queste proposte i volontari del comitato si recheranno davanti le scuole o i centri nevralgici di incontro dei bambini per iniziare proprio da chi può ben comprendere il problema perché potenzialmente primo interessato. Per poter contattare il comitato e offrire la propria adesione o disponibilità a partecipare contattare il 328.37.77.576 oppure tramite il gruppo Facebook “Comitato familiari per un reparto di pediatria a misura di bambino”. Foto: Comitato familiari per un reparto di pediatria a misura di bambino

 Fonte: Seguonews

Commenti

I più letti dal web

Una tavola briosa? Come piegare i tovaglioli a forma di calla o di diamante

Con Alice in Wonderland di Tim Burton gli abiti diventano metafora dell’identità

Viaggio nel Salento: vacanza da vivere in coppia o con bambini

Gli abiti della Collezione Piraino in mostra a Caltanissetta fino al 22 aprile